Racconti non solo erotici

L'egual dolore... il diverso divenire



Il magazzino dell'anima L'egual dolore... il diverso divenireClaudio prese in mano la penna, staccò un foglio dal blocco ed iniziò a scrivere. Scrisse poche righe gettate giù in fretta, così come di fretta voleva dirle, quelle cose. Una sola parola sarebbe bastata per ciò che voleva dire il suo cuore: “basta!”. Basta a tutta quella follia di situazioni spiacevoli fatte di “poco di molto” e “molto di poco” in quel loro viversi di sofferenza dell’anima. Perché la sofferenza in amore è normale, ma non lo è più quando ti costringe a sfregarti contro i muri del cuore per non farti sentire troppo dolore a restarne al centro. E allora è meglio finirla piuttosto che non capirsi mai ed annientarsi nello stare insieme. E, mentre scriveva quelle righe, Claudio pianse, e mentre piangeva aprì il suo cuore. Lo aprì, prese quel dolore e lo depose sullo scaffale delle sofferenze, a pochi centimetri da quello delle delusioni, là, vicino a quello delle speranze. Lo appoggiò delicatamente con scrupoloso amore e lentamente si allontanò da lui. E da lontano ancora una volta lo guardò sfiorandosi via dal viso un’ultima lacrima. Poi, piano piano e senza alcun rumore dei pensieri, richiuse il suo cuore... e se ne andò.

Il magazzino dell'animaL'egual dolore... il diverso divenireClaudia prese in mano la penna, staccò un foglio dal blocco ed iniziò a scrivere. Scrisse poche righe gettate giù in fretta, così come di fretta voleva dirle, quelle cose. Una sola parola sarebbe bastata per ciò che voleva dire il suo cuore: "basta!". Basta a tutta quella follia di situazioni spiacevoli fatte di "poco di molto" "molto di poco" in quel loro viversi di sofferenza dell'anima. Perché la sofferenza in amore è normale, ma non lo è più quando ti costringe a sfregarti contro i muri del cuore per non farti sentire troppo dolore a restarne al centro. E allora è meglio finirla piuttosto che non capirsi mai ed annientarsi nello stare insieme. E, mentre scriveva quelle righe, Claudia pianse, e mentre piangeva aprì il suo cuore. Lo aprì, prese quel dolore e lo depose sullo scaffale delle sofferenze, a pochi centimetri da quello delle delusioni, là, vicino a quello delle speranze. Lo appoggiò delicatamente con scrupoloso amore e lentamente si allontanò da lui. E da lontano ancora una volta lo guardò sfiorandosi via dal viso un'ultima lacrima. Poi, piano piano e senza alcun rumore dei pensieri, richiuse il suo cuore, reclinò la testa sul cuscino… e si addormentò.
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L'egual dolore... il diverso divenire





Se lo dice il destino...

Se lo dice il destino...Ogni caso
(Wislawa Szymborska)
Poteva accadere.
Doveva accadere.
È accaduto prima. Dopo.
Più vicino. Più lontano.
E’accaduto non a te.
Ti sei salvato perché eri il primo.
Ti sei salvato perché eri l’ultimo.
Perché da solo. Perché la gente.
Perché a sinistra. Perché a destra.
Perché la pioggia. Perché un’ombra.
Perché splendeva il sole.
Per fortuna là c’era un bosco.
Per fortuna non c’erano alberi.
Per fortuna una rotaia, un gancio, una trave, un freno,
un telaio, una curva, un millimetro, un secondo.
Per fortuna sull’acqua galleggiava un rasoio.
In seguito a, poiché, eppure, malgrado.
Che sarebbe accaduto se una mano, una gamba,
a un passo, a un pelo da una coincidenza.
Dunque ci sei? Dritto dall’animo ancora socchiuso?
La rete aveva solo un buco, e tu proprio da lì?
Non c’è fine al mio stupore, al mio tacerlo.
Ascolta come mi batte forte il tuo cuore.
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Se lo dice il destino...


Cuori nascosti

Cuori nascostiNel sonno che prelude al sogno ti ho avuta con me, tu, con la tua anima ad accarezzarmi il cuore. E il calore che sentivo aveva un sapore buono, il sapore dei miei migliori giorni, dove nulla c’era da chiedere se non averti accanto. E in questa notte, seppur lontani, nascosti ognuno nella propria vita, so che ci siam voluti bene, ancora una volta, una volta ancora ancor di più...anche se non è possibile volersi bene ancor più di così. Perchè se le nostre vite fossero state diverse, se molto di più ci fosse stato dato, questo bene si sarebbe chiamato amore. E più dell’amore, non è possibile amare.
Nel tenue chiarore dell'alba a venire ti ho ancora con me...
...e mi manchi.
Cuori nascosti

Lontani...

Ho visto ali volteggiare nel cielo di questa metropoli.
Ali che ghermivan le nuvole, che si rincorrevano, che si cercavano e si toccavano, e che lasciavano a un grido di gioia il loro parlarsi d’amore. Mi sembravano i nostri pensieri rivolti a noi: tu i tuoi per me, io i miei per te. E con i pensieri volavano anche i nostri desideri, che poi erano uno solo, unico, ma così ampio da sembrare tanti. Un solo desiderio: vederci, e ritrovarci stretti in un abbraccio.
Lontani...
E poi restar così, stretti a noi senza proferir parole. Solo stretti nell’ascolto dei nostri respiri, e dei battiti convulsi dei ritrovati cuori. Per riparare a tutto ciò che il tempo ci ha troppo spesso negato. Per tutto quello che il tempo ci negherà ancora.
Perchè così è stato scritto per noi: “Lontani”.
Lontani, sì...ma non nel cuore.
"Riproduzione Riservata"
Lontani...

Sapor che sa di buono

E’ notte.
La tua figura dorme accanto a me.
Il sonno ti ha presa con sé come sempre succede dopo aver fatto l’amore.
Ti guardo, penso a noi e al nostro amarci.
Allungo una mano liberando una carezza sui tuoi capelli.
Ti accarezzo e mi sento rapito.
Quante volte mi hai rapito in questi anni di vita insieme! E quante volte hai amato farti rapire da me con quel tuo vezzo di resistermi fino allo stremo; ma solo per finta, solo per far sembrar più arduo quel mio conquistarti.
Ed ogni volta ti ho tenuto testa in quella finzione, a dar più corpo ad una falsa verità che dava così tanto valore a quel tuo essere donna in quel particolare modo.
Un modo unico e pieno di magia che con l’incanto mi ha incatenato, per non desiderar nessuna oltre te: “Solo tu per me!” ...”Io, per te soltanto!”.
Perché solo con te era l’amore. L’amore dal profumo che sapeva di buono, come sapevi e sai ancor di buono tu nel tuo sapore intimo del corpo ed in quello più profondo che hai nel cuore. E di questo sapore di buono hai riempito la mia vita: nei giorni di luce così pieni di allegria, in quelli più bui di tristezza accesi, e nelle nostre notti infinite fatte di insonnia d’amore. Il prossimo risveglio ci vedrà ancora vicini in quello che sarà il giorno del tuo compleanno. E le 60 candeline le spegneremo con uno sbuffo della bocca soffiato insieme. Poi, sopra al fumo del fuoco spento, ci daremo un nuovo bacio nato dal senso intimo di rinnovate intese.
Le “due” rintoccano da un campanile lontano.
E’ già domani.
Spengo la luce.
La mia carezza lieve dai tuoi capelli scivola a perdersi sui fianchi.
“Buon compleanno, amore!”
Sapor che sa di buono

Di fango e amore

- Ciao, sento che hai spento il motore, adesso ti lascio andare in ufficio; ma prima di scendere dall’auto dimmi: cosa indossi sotto?
- Indosso l’intimo, un intimo tutto color fango.
- Tutto color fango?
- Sì, colore del fango.
- Allora mi vuoi davvero far star male!
- Mmmm!...E perché?
- Perché a pensarti così mi viene la voglia di ruzzolarmi con te per terra sotto a un nubifragio. E mentre sono io su di te, baciare all’infinito la tua bocca...mischiare il mio respiro al tuo e stringerti più forte che mai.
Di fango e amore


E poi rigirarci...averti su di me...strapparci i vestiti di dosso... iniziare a baciare la nostra pelle rigata dalla pioggia... berne le gocce che si posano sulle nostre intimità...berle piano, piano e piano, piano possederci con le labbra...centellinando il tempo...passando da un calando ad un crescendo...e poi ancora...a regredire...lentamente, e inebriarci nel surgere linfa da quelle nostre carni...e ancora, farlo ancora, a risalire. E poi fare l’amore...al ritmo intenso della nostra passione...passione che non si vorrebbe mai placare.Arriverà il lampo, risuonerà il tuono, e insieme a loro l’urlo all’unisono del nostro godimento...”...........silenzio.............- Hai sentito queste mie parole? Ho troppo bisogno di viverti.- Certo che le ho sentite e puoi ben immaginare quanto.Le ho sentite a tal punto che sono davvero bagnata.Bagnata per te, in tutto l’intimo mio...intimo color del fango.Grazie per questo... buona giornata, amore. “Clic!”

Fragor di lucente incantoRiflesso nello specchio di front...


Fragor di lucente incanto
Riflesso nello specchio di fronte a lei, Daniela vedeva il suo corpo nudo che traspariva da sotto la sottoveste leggera. A quella vista sentì una breve scossa percorrerle la schiena. Il ricordo di lui era ancora così vivo, così presente. Tanto vivo e tanto presente che le sembrò quasi di sentire il suo profumo aleggiare nella stanza. Con un gesto lento scostò la parte di tessuto che le copriva le gambe. La mano libera scese verso di loro, le toccò, mentre gli occhi si socchiusero. Una carezza leggera salì dal ginocchio all’inguine e lentamente ridiscese per poi tornare a salire. Così, avvolta nella penombra delle palpebre, Daniela percepì il contatto con il suo pube alla fine di quel tragitto. Quel tocco le provocò un leggero fremito e istintivamente divaricò le gambe e si sporse in avanti verso il bordo della poltroncina. Ora il contatto era pieno, la fessura del suo sesso vibrava, le dita iniziarono a muoversi per scostare le mutandine. Il pensiero di lui si materializzò alle sue spalle, concreto e corposo. Ora erano le mani del suo uomo su di lei: mani forti, col tocco che appariva languido al principio, per poi trasformarsi in un impetuoso fremito subito dopo. Un fremito che si espandeva sulle pieghe del suo sesso, lambendole, carezzandole, torturandole con la pressione sempre più forte delle dita. Quelle stesse dita che dopo l’ultima discesa sulla sua fessura, si insinuarono nel suo ventre, leggere come farfalle, ma decise come il lampo che lacera il cielo. Una spada di fuoco trafisse le sue carni ormai fradice d’umore. Convulse contrazioni sconvolsero il suo ventre mentre le dita continuavano ad entrare ed uscire da lei con sempre più vigore.
Ora le sue gambe erano completamente spalancate davanti allo specchio.
Daniela si vide riflessa in quel amplesso di solitaria agonia. Si vide riflessa e si eccitò. Si guardò, poi si guardò ancora, e ancor più di una volta si eccitò quando si mise carponi sul pavimento, ormai schiava dei suoi gemiti. E l’eccitazione arrivò al massimo quando con altre due dita percorse il solco dei glutei arrivando a toccarsi dietro. E si trovò pulsante e smaniosa di riceversi, di profanarsi anche lì dentro.
E lo fece, d’impeto, spingendo le sue dita unite fino in fondo.
E quando lo fece pensò che fosse lui a farlo con il suo membro turgido e nodoso.
Lui, a profanarla dietro con colpi sempre più violenti: "Uahhhaaauuau!!"
L’urlo le uscì dalla gola come l’ululato di una lupa in calore. Un urlo che, come una lingua di lava incandescente, infuocò i drappi appesi, si abbatté sulle pareti, rinculò, e ritornò da lei più vorace e affamato di prima: "Sìì, sìì!! Prendimi! Spaccami, sono tuaa!!"
Ora era tutto un vibrar di carne, di infuocar pertugi, mentre le scosse violente del godimento la facevano scivolare a terra a sdraiarsi sul fianco. Ma pur cambiando posizione nulla cambiò del ritmo che la penetrava, anzi crebbe. Crebbe, perché con l’altra mano Daniela svettò sui capezzoli di roseo marmo, li strizzò e li mortificò, più e più volte. Poi afferrò il seno e se lo portò alle labbra ed iniziò a succhiarlo, avida e golosa della sua carne.
E tutto si compì all’unisono, tutto allo stesso ritmo del godimento che saliva, che saliva sempre di più come il salire di un fuoco d’artificio che va a conquistare il cielo.
Un fuoco che sempre di più in alto sale, e che alla fine esplode con il suo assordante fragore di lucente incanto: “Aaaaahhhhha!aaahhhhh!aaaahhh!aahhh!!”.
Il corpo svettò inarcandosi all’insù e restò nel nulla appeso per un po’ di tempo dando colpi all’aria più e più volte. Infine, come sorretta da invisibili braccia, lei si adagiò lentamente a terra, ansimante ed esausta, scossa dagli ultimi fremiti che la facevano vibrare.
E la facevano vibrare ancora nel loro regredire quando, stretta nelle braccia a degustar l’incanto, lei scivolò in un dolce sogno fra scintillanti stelle.
Scritto da Ãmore

Prostituirsi o no che dilemma...

Creato il 24 maggio 2011 
Scritto, letto e riletto che faccio? Chiudo gli occhi solo un attimo è andato. Avviso: il suo annuncio è stato pubblicato per visionarlo visiti il seguente link. Per fortuna in mezzo a tutti quelli arredati e corredati di foto il mio  è quasi invisibile, che fortuna???!!! Ma come ragiono? Voglio mettermi in vendita e scrivo per fortuna non sono visibile??? Tutto ciò per farvi capire quanto contradditoria io sia.
Naturalmente in tutto ciò ho deciso di non spendere neanche un centesimo, quindi niente biancheria intima nuova, niente cellulare niente scheda per il lavoro, se vogliono mi scrivono una mail se non vogliono nulla (Cretina cretina cretina nulla per chi? Sempre e solo per te).
Il giorno dopo con molta calma decido di dare uno sguardo alla mia e-mail, trovo undici e-mail sei tutte dallo stesso, quattro da un altro e una da un altro ancora, prima ancora di aprirle, mi domando come mai, hanno mandato tutte quelle e-mail le stesse persone che sarà un virus del sito? O sarà che io non avevo per niente immaginato di essere contattata quasi subito dopo l'annuncio, prendendomela comoda a controllare dopo un giorno?
Il primo:
-Finalmente una con i tuoi requisiti quanto?-
-Dai rispondimi ti farò divertire-
-Ma perchè non rispondi? Sei già con un altro?-
-Ti prego rispondimi, io sarei libero adesso-
-Dai mi mandi il tuo numero-
-Ho voglia adesso non domani mi rispondi appena puoi?-
Quanto ??? Vero  avevo dimenticato di decidere la tariffa, o caspita è già domani...gli sarà passata la voglia.
Il secondo:
-Ciao mi mandi un numero dove posso contattarti?-
-Posso sapere gli orari in cui ricevi e quanto?-
-Hai delle barriere o è tutto consentito?-
-Evidentemente non ci sei, aspetto una tua risposta-
Uhm, mi conviene dirgli che ho il cellulare guasto, neanche per passare per la mendicante di turno, poi mi sembra di aver scritto chiaramente che io raggiungo non che io ricevo. Ora a questo chiedo minimo duecento così almeno mi rifaccio di quello che aveva voglia ieri. Barriere e che saranno mai??? Riflettendo può riferirsi al preservativo, ma mi rimane qualche dubbio che faccio gli scrivo che significa barriere? E si meglio dire che non c'ero piuttosto che scrivervi, che non immaginavo rispondevate subito.
L'ultimo:
Ciao ho notato il tuo annuncio e ritengo che tu sei la persona che io sto cercando, scrivimi appena puoi il tuo numero ti ricontatto appena posso.
Ecco questo qui già mi piace, da cosa lo deduco? BO!!! un attimo rileggo, e va bene non lo so,...    MA MI PIACE.

L'incontro

Creato il 25 maggio 2011 
L'incontroSono uscita con mia figlia, ho voglia di distrarmi di cambiare aria, ma allo stesso tempo non mi va di fare pazzie, quindi in questo caso mia figlia può servirmi da freno. Ho il cellulare accanto quando lo sento squillare, il numero che compare sul display non è memorizzato, un'altra occhiata veloce e nel frattempo mi sento il cuore in gola, no cazzo non adesso non sono sola, improvvisamente silenzio. E adesso come faccio a sapere se era lui? Neanche il tempo di pensarlo, arriva un sms, -Ciao sono Geremia, appena puoi parlare fammi uno squillo ti richiamo io.-
Appena posso parlare una parola, non ci voleva, e in tutto questo il credito è esaurito nemmeno un piccolo sms posso mandare.
Non ho più la testa a nulla solo a lui, al suo sms, per fortuna risquilla, cerco di rispondere subito:
-Pronto?-
-Pronto ciao finalmente-
-(Che voce ragazzi che cavolo gli dico mo?)...Finalmente si, non ci speravo più.-
-Scusa ero fuori città, ma non appena rientrato sei stata il mio primo pensiero-
-(Bum bum batte il cuore bum bum ) Ma dai..., così rendi tutto più difficile.-
-Ma dimmi stasera sei impegnata?-
- Ehm si direi di si-
-Allora domani per un caffe?-
-Domani? Si si certo quando vuoi, aspetto che mi chiami tu?-
-Certo ti chiamo io-  Click.
Vorrei capire cosa ha di particolare quest'uomo, non ditemi chiodo schiaccia chiodo, assolutamente no, con il mio lui è finita ormai da anni, è semplicemente una fiction che va avanti di comune accordo. Sono sicura che domani sarà il caffè più buono della mia vita.
-Pronto, ciao, stai arrivando?- -Si ciao, ci sono quasi, sei in macchina?- -Si davanti a me c'è la guardia di finanza- -Sei venuto in compagnia?- -No sono loro che mi offuscano la visione del tuo arrivo- -Ah, va be non ti perdi nulla- (mi accorsi troppo tardi che ero arrivata, fu il lampo che vidi brillare nei suoi occhi che me ne diede conferma, istintivamente mi torturai le labbra, mordicchiandole, e chiusi la conversazione.
Un gentiluomo fatto persona, mi venne ad aprire lo sportello , facendomi scendere,  mi sussurrò che non era affatto d'accordo sulla mia ultima affermazione, che non avevo deluso le sue aspettative, anzi ...
Non fu il caffè più buono della mia vita, perché ordinammo dell'altro, per fortuna qualcosa di non alcolico, visto che la sua presenza mi aveva pienamente stordita...
Un piccolo racconto di fantasia che cercherò di continuare a breve, scrivo di fantasia onde evitare finte gelosie...:))

L'incontro (Parte II)


Per farvi capire l’atmosfera, supponendo di dover “cantare” quell’incontro sceglierei senza ombra di dubbio:


Provo a fare finta che 


ti resisto un pò


ma in fondo poi perchè


qui è già calda l'atmosfera


io con con te stasera, ci sto.

....

L'Incontro (Parte III)

Creato il 10 giugno 2011 
L'Incontro (Parte III)
Non posso prometterti nulla, non posso dirti che durerà tutta la vita, possibilmente si tratta di una forte passione, ma sto male se decidi di finirla, non togliamoci la possibilità di continuare a vivere questo sogno, che voglio chiamare amore.
(Che cosa è che ho pensato??? Che lo amo? Vedi tu il mio cervello che tiro mancino mi ha giocato...) 


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